The China Study

Macrolibrarsi.it presenta il libro: The China Study

ZENTODONE

mercoledì 21 dicembre 2011

Schema indicativo di alimentazione a 5 mesi.

La pappa

Lo schema indicativo di alimentazione a 5 mesi prevede 3-4 pasti di latte e 1 pasto di minestrina, così composti:
3-4 pasti di latte (ore 8-16-20) latte materno o di proseguimento, 220-250 gr x 3 o 180 gr x 4 + biscotti (senza glutine e senza uovo) 1 o 2
1 pasto di minestrina (ore 12)
brodo vegetale 150-160 gr
crema di riso (o mais e tapioca) 15 gr
verdure passate 1-2 cucchiai
parmigiano mezzo cucchiaino
olio d'oliva 1 cucchiaino
omogeneizzato di carne 40 gr
o
liofilizzato di carne 5 gr
+ pera o mela (grattugg. o omogeneizz.) 40-50 gr
La prima pappa, come detto prima, va somministrata con gradualità, iniziando il primo giorno soltanto con il brodo vegetale e la crema di riso; in seguito, si aggiungeranno di giorno in giorno, una alla volta, le altre componenti della pappa: prima un cucchiaio, poi il secondo cucchiaio di verdure passate, iniziando con patate e carote e dopo 2-3 settimane aggiungendo le zucchine, la lattuga, la bietola; prima un cucchiaino, poi due cucchiaini di olio d'oliva; infine la carne (utilizzare dapprima le carni bianche, cioè tacchino, agnello, coniglio) e il parmigiano.
La seconda pappa verrà introdotta dopo circa 1 mese dalla prima.
Quindi, all'età di 6-7 mesi, lo schema di alimentazione sarà il seguente:
2 pasti di latte (ore 8-16)
latte materno o di proseguimento 220-250 gr, + biscotti 2-3, oppure a merenda yogurt 100 gr, +biscotti 2-3, + frutta 50 gr
2 pasti di minestrina (ore 12-20)
brodo vegetale 200 gr
verdure passate o legumi 2-3 cucchiai
crema o semolino di riso o pastina 25-30 gr
parmigiano 1 cucchiaino
olio d'oliva 2 cucchiaini
omogeneizzato di carne 80 gr
o
liofilizzato di carne 10 gr
o
formaggino o ricotta 60 gr
+ mela o pera o banana 80 gr


- gli alimenti contenenti glutine vanno introdotti non prima dei 6 mesi;
- il sale e lo zucchero non vanno aggiunti prima del compimento di 1 anno di vita in quanto, altrimenti, il bambino si abituerebbe a ricercare continuamente questi sapori; una dieta ricca di sale nell'infanzia può predisporre ad un aumento della pressione arteriosa nell'età adulta e un elevato consumo di alimenti dolci contribuisce all'insorgenza e all'aggravamento dell'obesità e della carie dentaria;
- la carne in preparazioni domestiche (comunque ben cotta, tritata e omogeneizzata) dovrebbe essere somministrata dopo il 6° mese;
- i legumi possono essere introdotti a 7 mesi;
- il pesce (sogliola, platessa, trota, merluzzo) va introdotto dagli 8 mesi di vita, come liofilizzato o omogeneizzato oppure fresco, cotto al vapore o bollito;
- i pomodori e il prosciutto cotto magro a 8 mesi;
- il tuorlo d'uovo, cotto alla coque, dai 9 mesi (iniziare con 1 cucchiaino da caffè al giorno, 1 volta a settimana, poi 2 volte a settimana, aumentando gradualmente la quantità e arrivare a dare tutto il tuorlo dopo 4 settimane);
- l'albume va introdotto dopo l'anno di età;
- dagli 8-9 mesi in poi è bene alternare tra pranzo e cena, la carne, il pesce, il formaggio e l'uovo, in modo da far mangiare al bambino approssimativamente 4 volte a settimana la carne, 4 volte a settimana il pesce, 4 volte a settimana il formaggio e 2 volte a settimana l'uovo.

Preparazione del brodo vegetale
Mettere in 1 litro di acqua fredda, senza sale, 2 patate, 2 carote, 1 zucchina, qualche foglia di bietola e di lattuga (a 7 mesi si possono aggiungere 15 gr di fagioli o di lenticchie; a 8 mesi 1-2 pomodori rossi).
Far bollire finché il liquido si riduce a metà.
Colare senza passare le verdure cotte (solo dalla 3°- 4° settimana si potranno passare e aggiungere le verdure).
Prendere 150 gr circa di brodo vegetale e aggiungervi gli altri ingredienti secondo lo schema sopra riportato.

Il brodo vegetale potrà essere arricchito con tutte le verdure, a seconda della stagione, ma bisogna tenere presente che, se si utilizzano patate e spinaci, il brodo va usato solo una volta e non deve essere mai riscaldato, perché vengono prodotti i nitriti che sono pericolosi per i bambini, altrimenti può essere conservato in frigorifero in un recipiente chiuso, ma va comunque utilizzato entro 48 ore.
Evitare di utilizzare cavoli, cavolfiore, verza e cipolla che hanno aromi troppo intensi, spesso sgraditi dal bambino.
Latte vaccinoIl latte vaccino non va introdotto prima degli 8-10 mesi di vita ed è comunque consigliabile introdurlo dopo i 12 mesi di vita, soprattutto nei bambini che presentano familiarità per allergie alimentari e nei bambini con manifestazioni allergiche. È infatti da considerarsi come uno degli alimenti più allergizzanti.
Deve essere fresco e intero.
Deve essere fatto bollire per verificare che non sia alterato.
Inizialmente va diluito secondo questo schema:
GIORNATA N. DI PASTI DI LATTE DILUIZIONE
1°-2° 1 1/2 latte-1/2 acqua
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3°-4° 1 2/3 latte-1/3 acqua
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5°-6° 1 3/4 latte-1/4 acqua
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7°-8° 1 3/4 latte-1/4 acqua
1 1/2 latte-1/2 acqua
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9°-10° 1 3/4 latte-1/4 acqua
1 2/3 latte-1/3 acqua
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11°-12° 2 3/4 latte- 1/4 acqua
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13°-14° 2 3/4 latte-1/4 acqua
1 1/2 latte-1/2 acqua
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15°-16° 2 3/4 latte-1/4 acqua
1 2/3 latte-1/3 acqua
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17°-18° 3 3/4 latte-1/4 acqua
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19°-20° 2 3/4 latte-1/4 acqua
1 solo latte
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21°-22° 2 solo latte
1 3/4 latte-1/4 acqua
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Dal 23° giorno 3 solo latte

giovedì 15 dicembre 2011

Aloe vera


Cenni storici

L’impiego terapeutico dell’aloe vera risale ad un tempo lontano il 2200 a.c, come viene documentato in un papiro egiziano scoperto nel 1862 da George Ebers.

In un periodo più recente, solo a partire dagli anni sessanta, soprattutto negli Stati Uniti, l'aloe vera viene studiata per le sue proprietà curative della pelle in caso di ustione.
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L'aloe vera si compone di un numero di foglie, variabili a seconda delle dimensioni della pianta, che si presentano in una forma allungata, lanceolata ed appuntite all'estremità.

Le stesse, unite in un folto ciuffo, hanno aspetto piuttosto carnoso in quanto presentano, al loro interno, un tessuto ricco di acqua, oltre ad essere costituite da spine lungo il contorno.

Il fiore dell'aloe vera, che può essere di colore giallo o rosso, si sviluppa al centro del ciuffo di foglie ed ha forma di grappolo d'uva.

La parte della pianta impiegata per svariati scopi curativi, proviene dalla foglia che, raggiunta la giusta maturazione ed un aspetto carnoso, verrà incisa per ricavarne quella polpa, trasparente e lucida quanto un ghiacciolo, comunemente utilizzata in un'ampia gamma di prodotti.

Dove si trova

La pianta dell'aloe vera cresce prevalentemente in zone dal clima secco e caldo dove le sono congeniali le conformazioni rocciose collocate a partire dai 700 metri, e oltre, sul livello del mare.

Aloe vera Barbadensis, Aloe Arborescens

L' Aloe Barbadensis Miller, insieme all'Aloe Arborescens, sono le tipologie di Aloe che, tra le circa 200 varietà di specie del genere aloe, vengono impiegate dall'uomo a scopo curativo.

L'Aloe, che appartiene alla più ampia famiglia delle Liliacee, è una pianta "succulenta", detto volgarmente pianta grassa, in quanto vanta la capacità di immagazzinare grandi quantità di acqua.

L'origine del nome "Aloe" proviene dall'arabo e sta a significare qualcosa di amaro ed insieme trasparente e brillante.

Si tratta di due caratteristiche proprie della pianta: "amaro" come il gusto della parte interna alle sue foglie, che si ottiene sbucciandole, la cui peculiarità è quella di essere anche "brillante e trasparente", per questo si dice che somigli ad un pezzo di ghiaccio lavato.

E' proprio questa la parte di pianta cui sono riconosciute le vaste proprietà curative.

Aloe vera, proprietà

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Innanzitutto, la pianta dell'aloe, è conosciuta per le sue proprietà rigeneranti in casi di cura della pelle. Studi e pratiche hanno dimostrato, infatti, che l’aloe vera, in caso di ustioni, favorisce stimolando la crescita dell'epileto e delle cellule morte o danneggiate.
Proprio per questa capacità, alla pianta è stata riconosciuta negli Stati Uniti l’accezione di curativa, dove un suo primo impiego risale al 1942 quando Rodney Stockton, ingegnere chimico americano, curò una grave ustione dovuta al sole, semplicemente facendo uso della polpa gelatinosa estratta dall'aloe vera.

Visto l’ottimo effetto curativo ottenuto sulla propria pelle, l’ingegnere proseguì le ricerche e riuscì a stabilizzare il gel onde evitarne l'ossidazione.

In secondo luogo, alla pianta si riconoscerebbe una proprietà antinfiammatoria ed in caso di infiammazioni, manifestazioni dolorose e febbre avrebbe azione lenitiva ed analgesica.

Inoltre all’aloe vera viene attribuita una portata energetica, idratante e disintossicante perchè sembrerebbe capace di donare una sensazione di benessere all'intero corpo che aiuta a ripulire dalle tossine.

Infine l'aloe vera avrebbe la specificità di ostacolare lo sviluppo di funghi, virus e batteri donando sollievo in caso di prurito.

Aloe vera, effetti collaterali e controindicazioni

Se gli effetti benefici apportati dall'assunzione dell'aloe vera sembrano trovare in parte felice riscontro, occorre fare bene attenzione anche agli effetti indesiderati, le controindicazioni che la stessa pianta "miracolosa" può provocare.
Certo vale sempre la regola che si consulti uno specialista per l'assunzione e non ci si faccia abbindolare dalle pratiche casalinghe del fai da te.

Questo perché l'aloe vera contiene un principio attivo, l'aloina, una droga antrachinonica che può provocare seri effetti lassativi ed infiammatori al colon.

Per questo è opportuno non assumere per bocca preparati a base di aloe vera prodotti in modo artigianale.

Aloe vera: succo, gel, shampoo, creme, ecc

Sono numerosi i prodotti che si trovano in commercio a base di aloe vera.

Questi, spaziando dalle compresse ai succhio gli shampoo e le creme ottenuti con questa pianta, sostengono che l'Aloe Vera sia efficace per le sue proprietà antinfiammatorie, eupeptiche, per un'attività analgesica e anestetica, cicatrizzante, riepitelizzante, riequilibrante del pH e della flora batterica intestinale.

Tutte queste proprietà farebbero della pianta un valido aiuto in caso di gastrite, bruciori di stomaco, colite, sindrome del colon irritabile, emorroidi, reumatismi.

Garantendo anche attività antiedemigena, l'Aloe Vera allevierebbe il dolore e l'infiammazione associati all'artrite.
Inoltre, per la sua ricchezza di vitamine, sali minerali e aminoacidi, l'Aloe Vera risulterebbe essere un ottimo antiossidante, nutriente e tonificante cellulare.

Tuttavia molti prodotti con nomi commerciali fanno riferimento all' Aloe vera, anche quando, di fatto, contengono percentuali minime di questa pianta.

Ciò che sembra appurato è che al fine di avere il massimo beneficio occorre usare aloe concentrata in gel.

Va anche detto che l'ambito in assoluto dove questa pianta ha dimostrato, realmente, un'efficacia tangibile è quello della cura della pelle. In casi di cura di escoriazioni, cicatrici, scottature ed eritemi solari, pelli secche, arrossate e screpolate (come idratante) e di ragadi (anali e non) la pianta si è rivelata molto efficace.
http://ilgigliodeldeserto.soclangroup.com/index.html

mercoledì 14 dicembre 2011

DETRAZIONE IRPEF DEL 36% per i lavori di recupero edilizio - ABOLIZIONE DELLA COMUNICAZIONE DI INIZIO LAVORI AL CENTRO OPERATIVO DI PESCARA


Al fine di beneficiare della detrazione IRPEF del 36% per i lavori di recupero edilizio, il “DL sviluppo” elimina l’obbligo di inviare, prima dell’inizio dei lavori, l’apposita comunicazione al Centro operativo di Pescara dell’Agenzia delle Entrate.
L’omissione o il ritardo di tale comunicazione costituiva causa di decadenza dell’agevolazione.


INDICAZIONE DEI DATI NELLA DICHIARAZIONE DEI REDDITI
Al riguardo, diventa invece obbligatorio indicare nella dichiarazione dei redditi alcuni dati prima contenuti nella comunicazione di inizio lavori, e segnatamente:
- i dati catastali identificativi dell’immobile oggetto dell’intervento;
- nel caso in cui i lavori siano effettuati dal detentore (es. conduttore), anziché dal possessore, gli estremi di registrazione dell’atto che costituisce il titolo per la detenzione (es. contratto di locazione);
- gli altri dati richiesti ai fini del controllo della detrazione.


CONSERVAZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE
È necessario conservare ed esibire, su richiesta degli uffici, i documenti che saranno indicati in un apposito provvedimento dell’Agenzia delle Entrate.


DECORRENZA
In assenza di una specifica disposizione, deve ritenersi che l’obbligo di comunicazione al Centro operativo di Pescara sia venuto meno a decorrere dai lavori iniziati dal 14.5.2011 (data di entrata in vigore del “DL sviluppo”).


COMUNICAZIONE ALL’AZIENDA SANITARIA LOCALE COMPETENTE
Resta ferma la comunicazione di inizio lavori all’Azienda sanitaria locale competente per territorio, se richiesta dalla normativa in materia di sicurezza sul lavoro.